VIRUS – Gli operatori socio sanitari in presidio sotto la Regione
“Poco più di mille euro al mese e sottoposti a ricatto occupazionale nel caso in cui decidano di denunciare le condizioni in cui lavorano”. Presentano così i sindacati il perchè del presidio programmato il 29 maggio in piazza Castello dei lavoratori e le lavoratrici del settore sociosanitario assistenziale ed educativo.
“In prima linea ci sono loro, gli invisibili. Si parla giustamente di premi per gli operatori della sanità pubblica ma gli operatori delle strutture socio sanitarie e socio assistenziali private ancora una volta vengono considerati professionisti di serie B, che stando a quanto preannunciato da molte cooperative sociali, non vedranno nemmeno riconosciuto il rinnovo del contratto nazionale, che prevederebbe questo mese un aumento”, dichiarano Elena Palumbo (Fp Cgil), Cristiano Montagnani (Fisascat Cisl), Tiziana Tripodi (Fp Cisl), Nicolino Conconi (Uil Fpl), Luigi Gambale (Uiltucs Uil).
“Per questo motivo ed anche per onorarare le vittime delle Rsa ed insieme protestare nei confronti di una gestione dell’emergenza che, invece di individuare gli errori commessi, per provare a salvare delle vite, pensa solo a su chi scaricare le colpe”.
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