20 anni di Prevenzione Serena
I risultati di 20 anni di attività del programma Prevenzione Serena sono stati illustrati in un seminario organizzato dalla Regione e dalla Commissione per la prevenzione oncologica (Cpo). Al workshop è intervenuto l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, che ha ricordato l’impegno della Regione per la prevenzione in campo oncologico.
“Siamo orgogliosi del sistema che sta dando ottimi risultati ed è ormai consolidato: occorre ancora aumentare la consapevolezza da parte di chi risponde, anche attraverso iniziative di informazione mirata sull’importanza della prevenzione in oncologia.”- ha detto Saitta.
Prevenzione Serena è il programma regionale di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore della mammella, del collo dell’utero e del colon-retto.
Lo screening dei tumori femminili (mammella e collo dell’utero) è stato avviato a Torino nel 1992 ed esteso all’intero territorio regionale a partire dal 1996. Dal 2004 è attivo lo screening per la prevenzione del tumore del colon-retto, che è stato progressivamente esteso a tutto il territorio regionale dal 2010.
Un programma rivolto a persone sane o asintomatiche ha la responsabilità di garantire uniformità ed elevata qualità delle prestazioni offerte, per assicurare che i benefici ottenibili siano superiori ai possibili effetti negativi.
Il programma offre a tutti, indipendentemente dallo status socio-economico, prestazioni efficaci, appropriate e sottoposte a controlli di qualità e processi di miglioramento continuo. Si rivolge a 630.000 donne tra i 50-69 anni per lo screening mammografico, a 1.245.000 donne tra i 25 e i 64 anni per lo screening della cervice uterina e a 200.000 persone per lo screening colorettale.
Nello specifico, il programma di screening del tumore della mammella garantisce attualmente la copertura della popolazione femminile in età 50-69 anni e l’offerta dello screening anche alle donne di età 45-49 a un costo annuale che è inferiore di 3.900.000 euro rispetto alla spesa per la prevenzione del tumore mammario nel 2008, quando il programma non era ancora così diffuso.
L’introduzione del test HPV come test primario per lo screening del cervicocarcinoma, grazie all’attività di ricerca svolta anche nell’ambito del programma, garantisce un maggiore effetto protettivo, con una riduzione del 30% .
Infine, il programma di screening colorettale, offrendo un test che effettuato una sola volta nella vita ha la possibilità di ridurre del 45% l’incidenza del tumore, ha adottato un approccio che massimizza l’effetto preventivo con una sostanziale riduzione del rischio di ammalarsi e quindi dei costi umani e sanitari per il trattamento di questa malattia.
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