COLDIRETTI – Aumenta il consumo di pesce sulle tavole dei torinesi
“Venerdì pesce”, si diceva una volta. Ora non è più così perché è entrato prepotentemente a far parte del paniere degli italiani, sempre più amanti del mercato ittico grazie soprattutto ad una maggior voglia di trasparenza, tracciabilità e di affezione verso il Made in Italy.
Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino, informa: «A Torino il mercato ittico ha i pesci più freschi d’Italia. Nel 2017 le famiglie torinesi per il pesce hanno speso il 5,4 per cento della spesa alimentare. Questo è quanto emerge dall’indagine compiuta dalla Camera di Commercio sulle spese di 240 famiglie residenti sotto la Mole cui è stato chiesto di conservare tutti gli scontrini fiscali».
L’incremento della spesa è rimasto costante negli ultimi 5 anni e ci sta riportando ali valori pre-crisi. Lunedì 30 luglio 2018 è scattato il fermo biologico che porterà al blocco delle attività della flotta italiana lungo l’Adriatico. Questo ricorda Coldiretti Impresapesca, in occasione dell’avvio del provvedimento che durerà per 42 giorni, fino al 9 settembre, dal Friuli Venezia Giulia al Veneto, dall’Emilia Romagna fino a parte delle Marche.
Per effettuare acquisti di qualità al giusto prezzo, il consiglio di Coldiretti Impresapesca è di verificare sul bancone l’etichetta che, per legge, deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze sono queste: Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno); Gsa 10 (Tirreno centro meridionale); Gsa 11 (mari di Sardegna); Gsa 16 (coste meridionali della Sicilia); Gsa 17 (Adriatico settentrionale); Gsa 18 (Adriatico meridionale); Gsa 19 (Jonio occidentale); oltre che dalle attigue Gsa 7 (Golfo del Leon), Gsa 8 (Corsica) e Gsa 15 (Malta).
Condividi