La XXV We Cup fa ritrovare due campioni dell’atletica italiana grazie alle figlie
Quando si dice «quanto è piccolo il mondo!». L’ennesima riprova si è avuta giovedì pomeriggio quando, con il La Loggia Softball in campo con l’Hrabany Wroclaw per il triangolare con in palio il settimo posto, presso il campo di Avigliana giungono i genitori di Sara Mammarella, ultima arrivata nel roster loggese. Due parole qui, due parole là ed ecco che Gabriele Mammarella ed Alberto Turazzi (papà di Stella), entrambi atleti di livello europeo nell’atletica leggera italiana di velocità a cavallo degli anni ’70/’80, scoprono un passato comune lontano ormai più di tre decenni.
“Ci siamo passati il testimone – spiegano –. Io (Alberto, ndr) ho lasciato il gruppo sportivo dei Carabinieri nell’aprile del 1985 mentre io (Gabriele, ndr) sono arrivato il 24 aprile dello stesso anno. Si trattava del Quinto Battaglione di zona Molino Parisio ed eravamo sotto il Maresciallo D’Angelo ed il Brigadiere Visini, a suo tempo olimpionico di marcia. Praticamente non ci vediamo da allora ed è incredibile come ci siamo ritrovati qui”.
Per la cronaca Alberto Turazzi all’epoca vantava un record sui 100 metri piani di 10″8 e di 21″8 sui 200. “Io un decimo in più sui 100 mentre sinceramente non ricordo quando avessi sui 200” aggiunge Gabriele Mammarella. Entrambi in quegli anni furono campioni regionali sulla distanza più breve, Alberto in Emilia Romagna e Gabriele in Abruzzo, con Alberto che “nel periodo di massimo fulgore, nel 1974, realizzai insieme ad altri due atleti di cui mi sfuggono i nomi il record italiano indoor sui 60 metri piani in 6″7”.
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