Nelle riserve di pesca scatta il divieto di catturare il Luccio
Con un Decreto della Consigliera metropolitana delegata alla tutela della fauna e della flora, Barbara Azzarà, è stato disposto il divieto per il triennio 2019-2021 di trattenimento di due specie ittiche durante l’attività di pesca in tutte le acque scorrenti del territorio. Le specie in questione sono il Temolo (Thymallus thymallus) e il Luccio (Esox spp.). Il decreto specifica che il divieto riguarda non l’attività di pesca alle specie in questione ma il trattenimento: ciò significa che qualora un pescatore allami involontariamente un esemplare di Luccio o di Temolo dovrà necessariamente rilasciarlo senza arrecargli danno. “Il divieto si è reso necessario, – precisa la Consigliera Azzarà – in quanto entrambe le specie sono classificate a grave rischio di estinzione in Piemonte e occorre a tutti i costi evitarne la scomparsa. Sia le associazioni animaliste e ambientaliste che le associazioni dei pescatori hanno sostenuto le nuove misure di tutela in seno al Comitato consultivo pesca”. La Legge regionale 37 del 2006 consente alle Province e alla Città Metropolitana di vietare la pesca a tutte le specie od ad alcune di esse per ragioni di conservazione. Fin dal 2006 l’allora Provincia di Torino ha vietato il trattenimento del Temolo, specie la cui popolazione era già allora in diminuzione. La contrazione del numero di esemplari è stata recentemente segnalata anche per il Luccio, specie particolarmente fragile, in quanto per potersi riprodurre necessita di ambienti di risorgiva che stanno scomparendo. Il Luccio è inoltre predato dagli uccelli ittiofagi, che negli ultimi anni hanno ampliato la loro presenza nel territorio metropolitano
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