I Si Tav tornano in piazza
L’appuntamento è per sabato 12 gennaio alle ore 11,30 in piazza Castello. Al grido «Tav: basta con gli indugi», le sette madamine che hanno creato il movimento «Si Torino va avanti» insieme al gruppo «Si Tav si lavoro» dell’ex sottosegretario Giachino e al comitato Osservatorio 21 hanno organizzato il bis dell’onda che il 10 novembre invase piazza Castello con oltre 30mila persone. Un Sì che vuole essere soprattutto un sostegno agli investimenti ed allo sviluppo. Ed alle madamine questa volta è arrivato l’appoggio anche da molti sindaci del territorio, tra cui Moncalieri e Nichelino.
Questa la nota alla base della manifestazione: “L’anno 2018 è finito, ma non è giunta ancora nessuna notizia sui risultati dell’analisi costi benefici della TAV, promessi più volte dal Governo. Per questo motivo non vogliamo più stare ferme, ma vogliamo far sentire la voce di tutti coloro che hanno a cuore le infrastrutture del Paese.
Inoltre, l’aumento dei pedaggi autostradali dal 1° gennaio solo per le autostrade del nord-ovest, Torino-Bardonecchia, Aosta-Monte Bianco e Torino-Savona, lascia presagire una mossa del governo per influenzare il lavoro della commissione incaricata delle valutazioni sulla TAV.
Questo ennesimo rinvio del Governo mette una seria ipoteca su 800 milioni di fondi europei per la Torino Lione, come ha fatto notare il portavoce dell’Ue a fine 2018. Se la TAV si ferma, perderanno il lavoro 800 persone, attualmente impiegate nella Torino Lione. Non ci saranno le 6000 assunzioni previste e scatterà una ipoteca di 4 miliardi di euro sul futuro dei nostri figli, senza considerare le penali.
Infine, come hanno fatto notare i sindaci della Val di Susa, il rischio è che i mezzi pesanti si riversino nelle statali, penalizzando la popolazione locale e mettendo a rischio l’ambiente.
Per queste ragioni vogliamo manifestare la nostra volontà di andare avanti con la TAV e con le infrastrutture del Paese per sollecitare una risposta tempestiva del Governo.
Questa volta i Torinesi non saranno soli, perché hanno dato la loro adesione alla manifestazione molti sindaci del Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria e Veneto.
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