NICHELINO – Presentato il progetto di riqualificazione della ex Viberti da parte di Zust Ambrosetti
Appuntamento con la storia per Nichelino, oggi, 11 febbraio, nell’ex-area Viberti. Si è tenuta, infatti, la conferenza stampa di presentazione dei dettagli sul recupero della grande struttura dismessa da parte di Zust Ambrosetti, società leader nel settore della logistica e dei trasporti. La vicenda dell’area è lunga e complessa. La Viberti si insediò nel 1970 e arrivò a contare ben 1.200 dipendenti; poi, nel 1995, arrivò il fallimento con un successivo tentativo di ripresa, nel 1996 con la società Acerbi. Ma l’attività produttiva declinò inesorabilmente verso il tramonto, con la cassa integrazione, un incendio (di probabile origine dolosa) e divenne anche luogo di notturni rave, in qualche caso con l’intervento delle forze dell’ordine.
“Siamo entusiasti – ha dichiarato Tolardo – di questa operazione con una società importante. Su quest’area vi era l’intenzione di realizzare un grande centro e commerciale. Un’operazione che il Comune ha saputo contrastare anche attraverso le vie legali. Ora si apre una nuova fase e si prevede anche una significativa ricaduta occupazionale sul territorio, sia diretta che attraverso l’indotto”. Quindi, è intervenuto il presidente di Zust Ambrosetti, Antonio Ferrari : “Partiremo già a inizio marzo. In questo insediamento sposteremo parte delle attività di Trofarello e faremo di Nichelino uno dei punti fondamentali della nostra attività nazionale e internazionale”. Occorre ricordare che, in Italia, l’azienda conta una cinquantina di sedi. E’ stata poi la volta della general manager, Elena Maria Piatti: “E’ nostra intenzione operare anche un recupero conservativo della struttura, cercando di mantenere vivo il ricordo di un storia occupazionale e produttiva significativa per Nichelino. Prevediamo anche un open-day al quale inviteremo gli ex-dipendenti, allestendo la sede anche con materiale iconografico del passato”. Gli altri due funzionari della Zust Ambrosetti, Gianpaolo Foppiani e Stefano Lionetti, hanno ribadito l’importanza dell’operazione.
Entrando nei numeri, l’acquisizione dell’area è costata circa 20 milioni di euro, mentre il primo investimento, che consentirà l’inizio dell’attività a marzo, è di circa 6 milioni di euro. Si tratta di un’area di 260.000mq, mentre il capannone principale misura circa 18.000mq.Per quanto riguarda la ricaduta occupazionale si parla di un centinaio di posti di lavori, senza considerare gli effetti positivi sul sistema dell’indotto.
Condividi