CACCIA – La proteste delle associazioni ambientaliste sulle speci cacciabili
La proposta della Regione di ampliare il numero delle speci cacciabili, scatena la protesta delle associazioni ambintaliste e a difesa della fauna selvatica. L’idea parla di un incremento di ben 15 unità delle specie cacciabili: fischione, canapiglia, mestolone, codone, marzaiola, folaga, porciglione, frullino, pavoncella, combattente, moriglione, allodola, merlo, pernice bianca, lepre variabile. “Si tratta di uccelli di piccole dimensioni e con abitudini alimentari prevalentemente insettivore, -spiegano le associazioni -, utili quindi a tenere sotto controllo la proliferazione di specie dannose per le colture agricole (allodola, merlo). In altri casi le specie oggetto della proposta esibiscono carattere migratorio e sono comunque presenti nella nostra Regione con numeri estremamente ridotti. La pernice bianca è specie in sofferenza su tutto l’arco alpino, mentre non esistono dati sulla consistenza numerica della lepre variabile, che è comunque certamente molto ridotta. Numerose specie sono particolarmente tutelate a livello comunitario: pavoncella, combattente e moriglione sono classificate come Specie di Interesse Conservazionistico di livello 2 (specie la cui popolazione globale è concentrata in Europa, dove presenta uno stato di conservazione sfavorevole) mentre canapiglia, codone, marzaiola, mestolone, frullino, allodola risultano essere SPEC 3 (specie la cui popolazione globale non è concentrata in Europa, ma che in Europa presenta uno stato di conservazione sfavorevole)”.
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