Una Pecetto trecentesca nel nuovo libro di Sergio D’ormea
PECETTO – Da buon pecettese ama ambientare i suoi libri nel paese delle ciliegie e anche stavolta non ha voluto essere da meno. Lo scrittore Sergio D’Ormea è infatti in procinto di presentare la sua ultima fatica letteraria, “un romanzo d’armi e d’amore nel Piemonte del Trecento”, come lui stesso lo definisce nel «sommarietto» che compare sotto il titolo: «La ballata delle spade». Lo farà in una location azzeccata, la sconsacrata ma fascinosa chiesa dei Batù, nella centralissima piazza Roma, alle 21 di venerdì 11 settembre. Ma ancor più accattivante risulterà essere la descrizione di ciò che il volume narra: vicende che si svolgono nell’anno del Signore 1343 a Pecetto, Chieri, Cambiano e Santena, i luoghi che videro la battaglia del Gamenario. Di quel sanguinoso conflitto D’Ormea riporta nelle sue pagine dettagliate scene tratteggiate, con grande dovizia di particolari, da tecniche di guerra e particolari relativi agli equipaggiamenti degli uomini d’arme. Tutti segni di un grande lavoro, da parte dell’autore, nel ricercare vocaboli coerenti con il contesto storico in cui ha immerso i suoi personaggi. Il resto è appunto storia, dove intrighi e amori rubati o segreti si insinuano nelle guerre di potere tra i signori dell’epoca. Tutto inizia con il gesto di Oberto, figlio del vicario di Chieri, che fa rapire una fanciulla di Pecetto della quale si è follemente invaghito. In risposta a tutto ciò tale Corrado, fratello della ragazza, si attiva per liberarla entrando in Chieri travestito da rinomato mercante di tessuti, stratagemma che gli riesce di inscenare grazie alla complicità del marchese del Monferrato. Ma nel frattempo in questa vicenda famigliare irrompono faccende storiche di un certo peso. A Napoli infatti la regina Giovanna D’Angiò affida al suo siniscalco l’incarico di riconquistare le terre piemontesi, da tempo in mano ai ghibellini. E fu così, in quella primavera del 1345, che i due schieramenti si affrontarono nella cruenta tenzone nei pressi di Santena: la battaglia del Gamenario.
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