REGIONE – Dopo dieci anni di cantiere si apre la nuova sede nel grattacielo
È stato il grattacielo che diventerà la nuova Sede Unica ad ospitare la conferenza stampa di inizio anno della Regione Piemonte, durante la quale il presidente Alberto Cirio e gli assessori hanno tracciato gli obiettivi e le sfide dei prossimi 12 mesi. Se il 2021 è stato l’anno del vaccino, il 2022 dovrà essere l’anno della svolta.
Una scelta che ha una precisa motivazione. “Dopo 10 anni di cantiere – ha annunciato Cirio – questa è la prossima opera che sbloccheremo e completeremo nel 2022, come abbiamo già fatto nei nostri primi due anni alla guida del Piemonte con altre opere rimaste a lungo ferme, come l’ospedale di Verduno, la Tav, l’Asti-Cuneo, la Pedemontana. Mi hanno insegnato fin da piccolo che le cose che si cominciano si finiscono. E noi renderemo questo palazzo un simbolo della Regione che vogliamo. Una Regione che non lascia opere incompiute. Per anni questo grattacielo è stato protagonista di una pagina non bella della vita cittadina, ora vogliamo invece che diventi una pagina bella, perché il primo modo di rispettare i cittadini è quello di rispettare i loro soldi”.
Con i suoi 205 metri di altezza e 44 piani che ospiteranno tutti gli uffici e oltre 2.000 dipendenti, il grattacielo sarà il terzo edificio più alto d’Italia. Il 10 ottobre verranno consegnati i documenti di agibilità, frutto di un lavoro costante e puntuale che la Giunta ha portato avanti in questi due anni, pur nelle difficoltà della pandemia, per sbloccare le lungaggini che avevano causato lo stallo del cantiere. “L’investimento complessivo è di 236 milioni di euro e consentirà un risparmio annuo di 18 milioni dei canoni di locazione e delle spese connesse alle sedi attualmente necessarie – ha precisato l’assessore al Bilancio e al Patrimonio Andrea Tronzano – Un introito importante arriverà anche dalla valorizzazione di alcuni degli edifici di proprietà regionale. Quelli di maggior pregio, come il palazzo di piazza Castello, non saranno venduti: resteranno di proprietà dei cittadini piemontesi e li faremo confluire in un fondo immobiliare che ci consentirà di renderli una fonte di reddito”.
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