PROVINCIA – Sulle nuove norme regionali della caccia al cinghiale protestano le associazioni ambientaliste
Dura condanna delle associazioni ENPA, LAV, LEGAMBIENTE, LIDA, LIPU, OIPA, PAN, PRO NATURA e SOS GAIA in merito alle misure decise dalla Regione Piemonte sulla peste suina. L’Ordinanza emessa dal Presidente Alberto Cirio, che tocca anche la provincia di Torino, per contrastare l’epidemia di peste suina recentemente registrata al confine tra Piemonte e Liguria, autorizza a sparare in orario notturno e in prossimità delle abitazioni.
Il gruppo di associazioni ambientaliste non ci sta: “Le nuove norme determineranno conseguenze di particolare gravità, tra cui, ad esempio, un abnorme incremento della filiera clandestina della carne di cinghiale, danni agli ambienti naturali in un periodo delicatissimo (nidificazione degli uccelli e più in generale riproduzione di quasi tutte le specie selvatiche), senza risolvere nulla. Gli animali selvatici, soprattutto gli uccelli, spaventati dagli spari notturni, fuggiranno dai loro ricoveri e andranno incontro a probabile morte in pieno periodo riproduttivo. Uscire di notte nelle aree agricole e naturali sarà pericoloso anche per gli esseri umani”.
Dure critiche arrivano anche da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), massimo organo scientifico di settore, per l’autorizzazione che la Regione concede all’uso dei cani e per la mancanza di risultati dell’attività venatoria e di controllo realizzata nel periodo 2021-22.
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