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Crisi idrica: la Città Metropolitana di Torino pensa a misure per tutelare il delta del Po

Crisi idrica: la Città Metropolitana di Torino pensa a misure per tutelare il delta del Po

La crisi idrica ci interessa tutti, più di quanto crediamo. La drastica riduzione dei volumi di fiumi e corsi d’acqua, ma anche dei ghiacciai, rischia di favorire pericolori squilibri, come quello che si sta osservando nelle zone del delta del Po, dove le acque marine, non trovando ostacoli, stanno risalendo il fiume, e dove anche le falde acquifere rischiano la contaminazione da parte delle acque saline.
Per evitare che il peggioramento del fenomeno, la Città Metropolitana di Torino sta preparando un piano d’azione, in coordinamento con le Autorità sovraordinate e con le altre Province piemontesi, nell’ambito delle strategie per fronteggiare la crisi idrica: “L’Autorità di bacino del Fiume Po – spiegano – ha chiesto alle amministrazioni competenti sulla gestione dell’utilizzo dell’acqua di attivare specifiche misure intese a sostenere le portate del fiume Po nel tratto di valle, per assicurare l’uso idropotabile, contrastare la risalita del cuneo salino e scongiurare il rischio di potenziali impatti negativi sullo stato ambientale dei corpi idrici, gli habitat e le specie protette”.
Allo scopo si stanno studiando misure come l’aumento dei rilasci dai grandi laghi alpini e dagli invasi idroelettrici, e una complessiva riduzione dei prelievi irrigui del 20% in rapporto agli utilizzi effettuati nella settimana precedente al 29 giugno.
“È una situazione drammatica e richiede attenzione e sacrifici da parte di tutti, perché è indispensabile cercare di preservare non solo il nostro territorio ma tutta l’asta del Po, fino al delta – spiega il consigliere delegato all’ambiente della Città metropolitana di Torino Gianfranco Guerrini – Tuttavia, anche in quest’ottica di solidarietà, ci preoccupiamo di trovare soluzioni che consentano alle nostre imprese agricole di irrigare, seppur con delle limitazioni. E con l’auspicio che il sacrificio sia compensato dai ristori economici conseguenti alla dichiarazione di stato di emergenza da parte del Governo”.

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