REGIONE – Un corso di guida sicura per i volontari della protezione civile
Presentato dalla Regione Piemonte, nel Centro MotorOasi di Susa, il primo corso di guida sicura rivolto ai volontari della Protezione civile e agli operatori comunali addetti al servizio di scuolabus.
Come hanno puntualizzato il presidente Alberto Cirio e l’assessore ai Trasporti e alla Protezione civile Marco Gabusi, “è nostro dovere fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per tutelare chi, ogni giorno, garantisce il trasporto scolastico dei nostri figli, ma anche chi lavora in condizioni di rischio, come la nostra Protezione civile, ha bisogno di una formazione continua per rispondere a tutti gli imprevisti che possono subentrare durante un intervento, perché le variabili sono tantissime”.
I bambini che in Piemonte frequentano la scuola sono circa 271.000, 162.000 nella primaria e 109.000 nella scuola secondaria di primo grado, e il 21%, cioè oltre 50.000 (9% alla primaria e 12% alla secondaria di primo grado) utilizzano il servizio di scuolabus. “La prevenzione – hanno rilevato presidente e assessore – è fondamentale per tutti e ancor più per chi porta a scuola i nostri bambini. Ma dal momento che la sicurezza inizia quando i nostri figli escono dalla propria casa fino a quando non vi fanno ritorno, abbiamo scelto di investire da una parte sull’acquisto di nuovi scuolabus, ben 72 negli ultimi tre anni, finanziando tutti i Comuni che ne hanno fatto richiesta, e dall’altra per formare coloro che li guidano. Sono circa 250 gli autisti di autobus scolastici dislocati nei diversi Comuni piemontesi. Nei prossimi giorni pubblicheremo un bando per gli enti locali interessati all’iniziativa”. L’investimento è di 300.000 euro nell’ambito del Piano regionale della Sicurezza stradale.
La stessa attenzione va riservata agli autisti dei mezzi della Protezione civile. “È importantissimo – ha sostenuto Gabusi – perché tutti gli uomini e le donne vivono in emergenza situazioni particolarmente difficili, come pioggia, ghiaccio, neve, devono essere pronti al peggio e noi vogliamo che lo facciano in sicurezza. Questo intervento dimostra che vogliamo curarci di loro in tutti i momenti e, in tempo di pace, formarli in maniera che siano più efficaci ma anche più sicuri per quando intervengono in siti emergenziali”.
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