Gli studenti delle superiori piemontesi diventano delegati dell’ONU all’IMUN di Torino. Ci sono anche ragazzi del Bobbio di Carignano
Unicef e conseguenze dei conflitti armati che impediscono ai minori di andare a scuola e di avere un’istruzione regolare. E’ su questo tema che hanno dibattuto i delegati delle Nazioni Unite, tutti in inglese e tutti impegnati a trovare una soluzione.
Solo che a partecipare all’incontro non sono adulti ma ragazzi: sono un centinaio in tutto, quelli degli istituti torinesi Umberto I, Regina Margherita, Liceo Europeo Vittoria, Mazzarello e Cavour, insieme a colleghi del Pellati di Nizza Monferrato, Martinetti di Caluso, Barletti di Ovada, Amaldi di Novi Ligure, Saluzzo Plana di Alessandria, Galilei di Avigliana, Darwin di Rivoli e Bobbio di Carignano.
L’occasione è l’Italian Model United Nations (IMUN) 2023, organizzato da Città Metropolitana proprio in questi giorni (16-18 gennaio) come una vera e propria simulazione di ciò che accade all’ONU. I lavori – che affrontano i punti dell’Agenda 2030 – sono stati salutati dal vicesindaco della Città Metropolitana di Torino Jacopo Suppo che ha apprezzato lo spirito costruttivo e ha invitato i giovani partecipanti “a guardare all’impegno politico con ottica costruttiva, in poche parole a mettersi in gioco nel prossimo futuro per amministrare le loro realtà”.
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