SANTENA – Un progetto per combattere lo spreco alimentare
ReciprocaMensa, in stretta collaborazione con il Comune di Santena, ha lanciato un nuovo progetto dedicato al cruciale tema dello “Spreco Alimentare e Povertà”. L’iniziativa, presentata lunedì 11 dicembre 2023 nel salone municipale dall’Ass. Ugo Cosimo Trimboli e dal V. Presidente Mauro Sensi, ha visto il coinvolgimento di diverse realtà territoriali che lavorano nell’ambito del sociale e dell’ambiente: l’amministrazione comunale di Cambiano, il gruppo scout Santena 1, le Parrocchie di Santena e Cambiano, i giovani dell’oratorio San Luigi, l’Istituto Comprensivo di Santena, Legambiente Moncalieri, il circolo Platano di Santena e infine il Consorzio Chierese per i Servizi.
«Questa iniziativa rappresenta un passo concreto verso la costruzione di una comunità più consapevole e solidale – sottolinea Ugo Cosimo Trimboli assessore alla Cultura del Comune di Santena – C’è ancora poca cultura alimentare, sia da un punto vista dello spreco del cibo che della qualità. Per questo è necessario partire dai più piccoli per dare la giusta direzione al futuro e lavorare con gli adulti per migliorare il presente».
Saranno creati gruppi di lavoro per progettare e seguire i diversi aspetti: «L’obiettivo finale è evitare lo spreco alimentare ed aver creato una sensibilità comunitaria verso le persone che sono in stato di bisogno».
Il progetto inizierà nei primi mesi del 2024 con la proiezione di un film “ Non morirò di fame “ per poi proseguire durante tutto il primo semestre del 2024 in rete con il Comune di Cambiano e tutte le realtà territoriali che vorranno contribuire.
«Non è un caso che questa iniziativa parta da Santena da cui ha preso il via anche il progetto del Distretto del Cibo del Chierese Carmagnolese – sottolinea Trimboli – Le due iniziative sono strettamente correlate. L’educazione alimentare parte da una strategia trasversale tra territori. Capire dove i prodotti nascono, quando si coltivano, è fondamentale per comprendere ad esempio che le fragole o i pomodori in inverno sono fuori stagione e che per consumarli facciamo un danno sia a livello produttivo che ambientale».
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