AMBIENTE – Migliora l’aria in Piemonte
Segnali positivi per la qualità dell’aria, crescente attenzione al cambiamento climatico, importanti interventi per la tutela di suolo e acque, progressi nel campo delle bonifiche e della gestione dei rifiuti: questi, in sintesi, i contenuti della Relazione 2025 sullo stato dell’ambiente in Piemonte, redatta da Arpa e Regione per fotografare le condizioni del territorio e le azioni intraprese durante lo scorso anno.
«I dati sono nettamente positivi – ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati durante la presentazione svoltasi nel Grattacielo Piemonte – e dimostrano come in questi ultimi vent’anni, e in particolar modo negli ultimi, tutto è migliorato, dalla qualità dell’aria, i cui dati dimostrano che abbiamo raggiunto in molte aree gli obiettivi previsti dalla normativa, così come sul tema dell’acqua, sul quale sono stati fatti investimenti imponenti sul sistema idrico, sui siti contaminati, su cui stiamo migliorando gli aspetti normativi e anche sul tema dei rifiuti. Il Piemonte punta sulla bioeconomia e sull’economia circolare utilizzando l’innovazione e le nuove tecnologie. Circa la qualità dell’aria nel Piano abbiamo inserito molte novità: abbiamo lavorato per trovare soluzioni innovative che puntino su misure qualitative perché non esiste una sola soluzione ma tante azioni che possono concorrere ad ottenere il risultato. È mia intenzione presentare una legge per la valorizzazione dei crediti di carbonio, in linea con quanto hanno deciso tutti gli Stati del mondo a Baku, per certificare il mercato volontario e valorizzare l’assorbimento dell’anidride carbonica e creare un sistema economico piemontese. Saremo la prima Regione in Europa a dotarsi di una legge così».
«La Relazione ci restituisce un indicatore prezioso non solo dello stato ambientale delle nostre città, ma anche della tenuta degli ecosistemi più fragili, come quelli montani – ha sostenuto Marco Gallo, assessore allo Sviluppo e promozione della montagna – In quest’ottica, nel 2024 la Regione Piemonte ha aggiornato il proprio Piano territoriale, che si pone l’obiettivo di rafforzare e integrare i contenuti a partire dalle strategie per lo sviluppo sostenibile. Inoltre, le aree di alta quota, storicamente considerate “sentinelle” dei cambiamenti climatici, stanno mostrando segni evidenti di trasformazione. In questo contesto, le foreste e il patrimonio boschivo del Piemonte rappresentano una straordinaria risorsa: ambientale, economica e culturale. Con un miliardo di alberi e circa il 37% della superficie coperta da boschi, la filiera del legno è per noi un volano per lo sviluppo di lavoro in montagna. Gli alberi sono i primi alleati nella lotta contro i cambiamenti climatici e tutelare il nostro patrimonio forestale significa investire sulla qualità dell’aria, sulla biodiversità e sul futuro delle nuove generazioni. La Regione è impegnata con azioni concrete in questa direzione, tra cui la creazione dell’Osservatorio regionale sul cambiamento climatico, pensato per raccogliere dati, studiare gli impatti e orientare le politiche pubbliche. È una sfida trasversale, che unisce ambiente, territorio e comunità, nella consapevolezza che solo lavorando insieme possiamo trasformare la transizione ecologica in una vera occasione di crescita per tutto il Piemonte».
Il direttore generale di Arpa, Secondo Barbero, ha puntualizzato che «la raccolta, l’analisi e la divulgazione da parte dell’Agenzia dei dati su suolo, aria, acqua ed ecosistemi consentono di fornire risposte tempestive e accurate alle sfide ambientali. Il Rapporto rappresenta uno strumento fondamentale non solo per le istituzioni ma anche per i cittadini, che possono così essere informati e sensibilizzati sui temi cruciali come il cambiamento climatico, l’inquinamento atmosferico, la gestione dei rifiuti».