Nichelino: per la seconda volta in due giorni Pd e Avs disertano il Consiglio. Sindaco senza maggioranza
NICHELINO – Per il secondo giorno consecutivo la maggioranza scarica Giampiero Tolardo. Come già avvenuto ieri tra la sorpresa generale, la maggioranza dei consiglieri del Pd e le tre consigliere di Avs – Nichelino in Comune hanno abbandonato l’aula del Consiglio comunale in dissenso con le scelte del Sindaco di rimpolpare la Giunta con l’ingresso del settimo assessore (Erika Faienza di Nichelino Coraggiosa) e la ridistribuzione delle deleghe al resto della squadra con l’esclusione di Paola Rasetto (Chreo) e Alessandro Azzolina (Avs Nichelino in Comune) a cui sono stati riconfermati gli incarichi precedenti. Quindi per la seconda volta nel giro di 24 ore i due partiti più rappresentativi della coalizione hanno voluto lanciare un segnale politico chiaro, netto, al Sindaco chiedendo di fatto una verifica di maggioranza. Sia il capogruppo Pd, Domenico Palumbo, che la consigliera di Avs Nichelino in Comune, Valentina Cera, pur dichiarando di continuare a credere nel progetto amministrativo, hanno sollecitato Tolardo a un confronto nelle sedi di partito. “Perché il problema è politico e va affrontato nelle sedi opportune. Per senso di responsabilità questa sera votiamo la variazione di bilancio che altrimenti priverebbe la città di servizi essenziali e poi lasceremo l’aula”, hanno annunciato Palumbo e Cera. Tutti a casa. Senza numero legale – l’opposizione va da se ha colto la palla al balzo per accentuare la crisi che sta investendo la maggioranza alzandosi dai banchi un secondo dopo i colleghi – il Consiglio è saltato. Come noto le questioni sul tavolo del confronto politico erano e restano: l’incarico di assessore affidato ad Erika Faienza di Nichelino Coraggiosa, un progetto civico che alle scorse elezioni non era riuscito a raggiungere il quorum, e il mancato ridimensionamento dell’assessore comunista Fiodor Verzola, (via la delega alle Politiche giovanili in seguito alla vicenda Arlotti) che invece è stato rafforzato con deleghe a Legalità, Trasparenza e Anticorruzione pur rinunciando al commercio. Questioni affrontate in più di una riunione dalla segreteria del Pd che, a maggioranza, aveva sollecitato il Sindaco a riflettere sul rimpasto. Così non è stato. E per ben due volte il Consiglio comunale ha dimostrato che senza i numeri non si governa.