Casa delle Donne di Poirino: venerdì 11 luglio presidio della CGIL davanti al Comune
I sindacati si mobilitano per la Casa delle Donne di Poirino: venerdì 11 luglio la CGIL sarà davanti al municipio di Poirino con un presidio dalle 10 alle 12.
Contro lo sgombero della Casa delle Donne
La ragione del presidio la spiegano gli stessi organizzatori in un comunicato: “Il Comune ha deciso di chiudere la Casa delle Donne, importante presidio di protezione, ascolto e supporto per donne che subiscono violenza di genere. All’interno della struttura vi era una ospite, che aveva intrapreso il percorso di ricostruzione della propria vita e che stava effettuando un tirocinio lavorativo, nella speranza di costruirsi un’indipendenza economica. Questa decisione ha determinato il conseguente ritorno della donna alla casa di protezione e l’interruzione del tirocinio”.
Nei giorni scorsi CGIL CISL e UIL avevano scritto al sindaco Nicholas Padalino per un incontro sulla situazione che ha visto lo sgombero dello spazio in via Indipendenza, ricevendo in risposta il link dell’ultimo Consiglio comunale, in cui si è parlato della questione.
Proseguono dalla CGIL: “Al netto delle motivazioni che portano a questa decisione della giunta guidata dal sindaco Padalino, troviamo inaudita la determinazione con la quale si è interrotto un percorso di questo calibro, al punto di non concedere neanche una breve proroga allo sfratto per permettere la conclusione del tirocinio”.
“Inoltre, a oggi – concludono – la sede da destinare alla Cooperativa che gestisce casi simili nel Chierese sarebbe individuata in locali attualmente inagibili e in stato di abbandono: un altro esplicito segnale di superficialità al problema della violenza sulle donne”.
Il caso della Casa delle Donne è giunto anche n Regione, dove la consigliera regionale di AVS Valentina Cera commenta: “Si sfratta così una donna vittima di violenza che stava conducendo il suo percorso di ricostruzione della sua vita dopo la violenza subita, con un tirocinio formazione lavoro sul territorio, seguita dalla cooperativa Mirafiori con cui il Comune ha una convenzione in corso per l’utilizzo di quello spazio. Chiudere gli spazi dedicati alle donne, restringere i nostri diritti sembra essere la stella polare dell’azione di governo di questa destra sia in Regione Piemonte che nei Comuni da loro guidati. Al di là dei proclami e delle parole non si investe in politiche di prevenzione e contrasto della violenza di genere e in questo caso addirittura di chiude la Casa delle Donne di un paese di provincia, lasciando il territorio orfano di questo importante presidio e chiudendo le porte al futuro lontano dalla violenza di una donna vittima”.
La replica del sindaco
“Mi spiace, non potrò ricevere i manifestanti perché sarò insieme a una famiglia poirinese che sta vivendo un momento molto difficile e delicato”, replica il sindaco Nicholas Padalino. Il riferimento è all’ennesima disgrazia, l’incidente stradale di inizio settimana sull’ex statale 29, che ha colpito il paese in pochi giorni.
Riprende Padalino: “Senza contare che qui si stanno confondendo i concetti di Casa delle Donne e casa rifugio. La prima è una realtà nata alcuni anni fa con una convenzione che prevedeva laboratori e attività per due giorni a settimana, in uno stabile condiviso anche con altre associazioni. La seconda è un alloggio a uso abitativo e stabile, un qualcosa che ad oggi a Poirino non c’è: il locale in via Indipendenza infatti non può essere casa rifugio, non ha la doccia e non ha nemmeno l’uso abitativo”. Aggiunge: “Un conto è l’emergenza, ma non avremmo potuto autorizzare quello che di fatto era un uso stabilmente improprio. Che peraltro non era nemmeno stato comunicato al Comune”. Prosegue: “Rispetto alla situazione della persona ospitata, nessuno è stato «lasciato sulla strada», anzi. Abbiamo proposto due alloggi alternativi messi a disposizione da privati, e abbiamo proposto un’altra sede anche per la cooperativa. Abbiamo avvisato gli interessati con largo anticipo. Le nostre proposte non sono state accettate”.
Quindi, a Poirino ci sarà una casa rifugio oppure no? “Ad oggi non c’è mai stata. Ci stiamo impegnando per trovare locali idonei e sistemarli con un progetto apposito. Intanto abbiamo attivato da alcuni mesi uno sportello di ascolto psicologico e legale, perché il servizio di assistenza alle donne vittime di violenza don venga mai a mancare”.