Avviato il restauro della Gran Madre
Sono partiti nei giorni scorsi le opere di restauro della facciata della Chiesa della Gran Madre, intervento che nasce con l’obiettivo di riportarla alla sua originaria bellezza, nel pieno rispetto dell’identità storica e materica dell’edificio.
Il restauro, che garantirà la continuità di utilizzo della Chiesa, sarà a costo zero per l’amministrazione Comunale e interamente sponsorizzato dalla società ONE srl, che sfrutterà i diritti pubblicitari.
Il restauro, che si stima in 12 mesi di lavoro, interesserà complessivamente 1.072 mq di superfici lapidee inclusi i gruppi scultorei, 183 mq di intonaci e 318 mq di stucchi. Inoltre, sono previsti interventi specifici per la pavimentazione in pietra in prossimità dell’ingresso, la bussola lignea, le gronde e i discendenti del protiro e per la sua copertura.
“Il restauro di monumenti rappresenta uno degli esempi virtuosi di collaborazione tra pubblico e privato ed è un modello sempre più utilizzato in Italia per la gestione e la fruizione del patrimonio culturale.” – commenta la Vicesindaca Michela Favaro – “Questa sinergia che coinvolge Comuni, sponsor e ditte di restauro è di grande importanza per la comunità, laddove gli interventi che si realizzano contribuiscono a salvaguardare un bene storico artistico che fa parte della nostra identità e concorrono al decoro ed alla vivibilità della nostra città.”
“Siamo orgogliosi di restaurare un bene così prestigioso e iconico per la Città di Torino. L’anno prossimo ci vedrà protagonisti di diversi restauri nelle principali piazze italiane perseguendo la nostra missione del supportare il mantenimento delle nostre Città” dichiara Emanuele Anselmi, Amministratore di One Srl.
Colonne, capitelli, cornici, fregi e sculture in pietra saranno oggetto di un intervento articolato per ristabilire la coesione materica e per rimuovere incrostazioni e depositi, nel rispetto delle caratteristiche originarie. Le porzioni più bisognose di intervento saranno reintegrate con malte compatibili o tasselli in pietra lavorati a mano, e a seguire la revisione cromatica armonizzerà le integrazioni con il materiale esistente.
Le superfici in stucco e intonaco — tra cui le cornici decorate, le volte e i cassettonati del protiro — saranno restaurate con interventi mirati alla protezione e al recupero dell’unità visiva delle decorazioni. Dopo una delicata pulitura e il consolidamento delle parti fragili, si procederà con integrazioni localizzate, seguite dall’applicazione di un protettivo finale trasparente e traspirante.
Anche gli elementi lignei, come il portone e la bussola interna, saranno restaurati. Il trattamento prevede la rimozione delle vernici alterate, il ripristino della stabilità strutturale e l’integrazione delle parti bisognose con materiali compatibili, fino alla stesura finale di protettivi naturali o idonei per esterni.
Infine, i gruppi scultorei in marmo posti alla base della scalinata di accesso saranno sottoposti a un intervento specialistico, che prevede l’impiego di nanocalce, un prodotto minerale innovativo sviluppato dall’Università dell’Aquila, capace di penetrare in profondità nei micro-vuoti del marmo e di consolidarne la struttura in modo duraturo e traspirante. Il protocollo adottato si basa sulle più recenti ricerche in ambito conservativo per restituire alla Città uno dei monumenti più simbolici e significativi per i torinesi.