NICHELINO – L’ex funzionario Pastorelli condannato in primo grado a 4 anni per corruzione
Si è concluso con due condanne e una assoluzione il processo di primo grado relativo alla presunta corruzione, nonché turbativa d’asta, nell’assegnazione dell’appalto per i lavori di sanificazione del palazzo civico di Nichelino. Un procedimento giudiziario che è la diretta conseguenza delle vaste indagini che vennero condotte dalla guardia di finanza durante la pandemia, tutte relative all’affidamento dei «servizi di pulizia di immobili e servizi accessori a ridotto impatto ambientale» della Regione Piemonte. Un ambito in cui i militari ad un certo punto si imbatterono nelle presunte irregolarità nichelinesi, che sembravano create ad arte per favorire una specifica impresa di pulizie. E infatti il pubblico ministero Laura Longo ascoltò come primo testimone dell’accusa il titolare di una ditta specializzata nelle pulizie, un personaggio chiave dell’inchiesta al punto che all’inizio risultava addirittura tra gli indagati anche se poi, nel corso dell’indagine, la sua posizione è stata archiviata. In qualità di testimone però spiegò davanti al giudice Paolo Gallo ciò che sapeva in merito ai sospetti passaggi di denaro che ci sarebbero stati al momento di stabilire chi avrebbe dovuto occuparsi della regola-re sanificazione dell’edificio. Alla sbarra c’era Antonio Pastorelli, all’epoca dei fatti funzionario del Comune di Nichelino e presidente della commissione esaminatrice dalla gara indetta dalla Scr che gestisce gli appalti, al quale sono stati inflitti 4 anni e 4 mesi. Imputata anche Michelina Marchese dipendente torinese della ditta pugliese di pulizie «La Lucentezza », condannata a due anni e Massimiliano Mastrorillo, dipendente della ditta «Per Pulire», assolto perché il fatto non costituisce reato.











