Caro sosta in base all’Isee. Per il Tar è legittimo
Il caro sosta passa l’esame del Tar. I giudici hanno respinto il ricorso di alcuni torinese cittadini contro la stangata della tariffa per i residenti: abbonamento aumentato dall’amministrazione grillina di Torino da 45 sino ad un massimo di 180 euro all’anno.
I i ricorrenti hanno contestato la deliberazione perché viziata da molteplici violazioni di legge e dei principi di tipicità, proporzionalità e ragionevolezza. Il Tar, al contrario, ha escluso che la scelta di assoggettare a tariffa progressiva l’utilizzo particolare del sedime stradale sia abnorme e sproporzionata; e ha affermato che il passaggio al sistema tariffario, correlato alla capacità reddituale dei cittadini residenti, è espressione di una legittima valutazione discrezionale dell’Amministrazione, rilevando che “la commisurazione della tariffa all’Isee risponde… a legittime istanze di equità sostanziale, poiché consente di applicare un onere differenziato in relazione alla condizione economica dell’abbonato, per la compartecipazione al costo della manutenzione delle strade e dei servizi pubblici, senza che l’utilizzo del parametro reddituale per ciò solo tramuti la tariffa in un tributo”.
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