La denuncia del sindaco - Trofarello: 80 ettari di campagna rischiano di diventare un maxi campo fotovoltaico delle Ferrovie
“Gli agricoltori non venderanno le proprie terre. Ci sono terre pregiate ed altre meno, ci si può concentrare su queste ultime”. Sono parole forti quelle del sindaco di Trofarello Stefano Napoletano, che giovedì in Consiglio comunale ha reso pubblica un’altra spada di Damocle per Trofarello: dopo la vicenda dei quadri e della scuola media, ora la tegola ha la forma del parco fotovoltaico che potrebbe sorgere a cura di ITALFERR in un’area di 80 ettari di campagna, tra la stazione dei treni, la cascina Bocchetto e i campi da motocross, in direzione del confine con Cambiano. Poco distante, in territorio di Cambiano (area ex Elia) è già previsto un altro parco fotovoltaico, privato, molto più piccolo.
Questa volta, rispetto al caso dei quadri e della scuola, a repentaglio è non un’ingente somma di denaro ma il territorio stesso di Trofarello, nella sua parte agricola. Perché la presenza dei pannelli, spiegano dal Comune, impedirebbe la coltivazione di una grossa fetta dei campi disponibili, mettendo in ginocchio aziende e economia locale.
Spiega Napoletano: “Non ci volevamo credere. Quando abbiamo visto quell’enorme zona rossa che sarà oggetto di indagine da parte del Gruppo Ferrovie dello Stato siamo rimasti letteralmente senza fiato: 80 ettari di terreno agricolo su cui far insediare un campo fotovoltaico. Non ci stiamo. L’indipendenza energetica non vale di più dell’indipendenza alimentare”.
Venerdì 8 agosto è la scadenza stabilita per fornire una serie di informazioni.
Intanto, nei giorni scorsi si è tenuto in municipio un incontro tra amministrazione e coltivatori: “Abbiamo deciso di fare questo incontro in comune dopo che gli agricoltori ci hanno alcuni comportamenti poco chiari intensificatisi tra giugno e luglio: richieste di informazioni in merito alla proprietà di alcuni appezzamenti, richieste di accesso in proprietà private per effettuare carotaggi e quant’altro. – spiega il sindaco – L’ assessore all’agricoltura Giuseppe Scaglia in breve tempo è riuscito a far mobilitare una parte delle aziende agricole e dei proprietari della zona. Presente anche la sezione Coldiretti di Torino, con cui c’è un fronte comune. Non tutti erano presenti, stante la grandezza del terreno in questione; l’obiettivo era ottenere più informazioni possibili rispetto ai contatti avuti nelle ultime settimane. Da quella serata è emersa una sostanziale compattezza: non si vende, la terra è essenziale alle aziende agricole per poter sopravvivere”.
Lo scorso 24 luglio si è svolto anche un incontro con ITALFERR, “dove è stata confermata la volontà di RFI di procedere con la realizzazione del Campo Fotovoltaico per rendere la rete ferroviaria indipendente energeticamente e su Trofarello insisterebbe una cabina secondaria dove allacciare il mastodontico impianto, che permetterebbe alle Ferrovie una drastica diminuzione dei propri consumi. Il Gruppo Ferrovie dello Stato è il primo consumatore di energia in Italia, quasi il 2% dell’intera energia elettrica consumata”.
Prosegue il sindaco: “Ci è stato anticipato che serviranno al soggetto proponente ulteriori indagini e che l’area potrebbe essere meno di quella oggetto di indagine. Ma non abbiamo nulla di certo. Abbiamo richiesto un nuovo tracciato con il dimensionamento effettivo di quello che si vorrebbe realizzare, ad oggi non abbiamo ancora ricevuto niente. Le informazioni certe in nostro possesso sono state date al Consiglio Comunale. Incontreremo nuovamente RFI la prossima settimana. Temiamo che si possa arrivare all’esproprio delle terre qualora non si trovi una soluzione alternativa, ci è stato riferito che l’intervento è un’opera pubblica di interesse nazionale con un iter agevolato e semplificato”.
La posizione del Comune fin d’ora è chiara, stare di fianco al mondo agricolo locale.
Precisa in merito il sindaco Stefano Napoletano: “L’amministrazione comunale non condivide che venga utilizzato terreno agricolo fertile, di quelle dimensioni, per installare pannelli fotovoltaici. Lavoreremo, come stiamo facendo, per contrastare o limitare fortemente l’intervento. Non saranno dei pannelli fotovoltaici a beneficiare del nostro commercio locale, non frequenteranno le nostre scuole, non produrranno reddito e ricchezza da investire sul nostro territorio. Non verranno creati posti di lavoro. Sarà, invece, un campo fotovoltaico la scure per diverse aziende agricole di Trofarello che vedranno il loro futuro, ahimè, compromesso”.
L’assessore Giuseppe Scaglia conferma le preoccupazioni: “Qualora si dovesse realizzare un impianto fotovoltaico di quelle dimensioni sarebbe la fine di molte piccole aziende agricole e di un’intera generazione di agricoltori. Le terre da coltivare ce ne sono sempre meno, oggi sussiste un equilibrio tra il mondo agricolo e l’industria che vogliamo preservare. Siamo preoccupati per il domani. Gli agricoltori non venderanno le proprie terre. Ci sono terre pregiate ed altre meno, ci si può concentrare su queste ultime”.
L’assessore all’Urbanistica Maurizio Tomeo precisa: “Il terreno in questione, quasi 80 ettari, è in larga parte in area denominata classe III, pericolosità geologica da media ad elevata, aree inidonee all’utilizzazione urbanistica, sottoclasse IIA aree inedificate. Per le aree in sottoclasse IIIA, il Piano Regolatore prevede che siano inserite nel Piano di Protezione Civile Comunale, a tutela della pubblica e privata incolumità. Vige un precetto di inedificabilità assoluta. Offriremo altre aree come alternative, aree già compromesse. Sappiamo che la normativa nazionale agevola iniziative di questo tipo e non sarà facile. Abbiamo il compito di dirigere lo sviluppo urbanistico della città”.
Conclude il sindaco: “Non accetteremo mai che un’area di quelle dimensioni possa diventare altro che agricoltura. Stiamo lavorando ad una nostra proposta”.
L’area in Trofarello dove potrebbe sorgere il maxi campo fotovoltaico