CARMAGNOLA – Consorzio Cisa 31 in crisi finanziaria, il PD chiede alla Regione di intervenire
E’ di queste settimane la notizia che il consorzio CISA31 di Carmagnola, a cui fanno riferimento anche i comuni di Carignano, Castagnole, Lombriasco, Osasio, Pancalieri, Piobesi e Villastellone, ha congelato i contributi per le persone non autosufficienti che vengono assistite a domicilio (affidi UMVD).
Al 31.12.2020 si trattava di 183 persone, di cui 56 gravissime e 127 gravi.
“Un fatto estremo che costringe le famiglie a farsi carico dei costi dell’assistenza, nell’attesa che i fondi statali e regionali arretrati vengano finalmente erogati al consorzio, e vadano a coprire anche i mesi congelati – dice Monica Canalis, consigliera regionale PD assieme a Sabrina Quaranta, segretaria del partito a Carmagnola – Un fatto estremo ma non inaspettato, visto che sin dal 2022 denunciamo le difficoltà di bilancio dei 45 EEGG del Piemonte (Enti Gestori delle Funzioni Socio Assistenziali), comunemente chiamati consorzi socio assistenziali, e chiediamo alla Giunta Cirio di sveltire i pagamenti e di aumentare le risorse regionali per i consorzi. Invece, anche nel 2025, nel bilancio regionale la cifra sul Fondo regionale per la gestione del sistema integrato degli interventi e servizi sociali ex art. 35 della LR 1/2004 (conosciuto come “Fondo indistinto”) è rimasta ferma a 44 milioni di euro complessivi, senza recepire l’inflazione, le maggiori necessità della popolazione (incremento delle povertà materiali ed educative, disagio psichico, non autosufficienza, problematiche familiari ecc), il caro energia e le mansioni sempre più numerose svolte dai Consorzi. Si è passati da 44,37 a 44,68 milioni di euro, ma 300.000 euro in più sono una goccia nel mare e non coprono l’aumento dell’inflazione di cui i Consorzi si sono fatti carico. La Giunta Cirio invece di costruire un’alleanza con i Comuni, da anni promuove una campagna di scontro e di erosione delle competenze dei Comuni in materia sociale. Prima l’assessore Caucino aveva intavolato uno scontro tra Regione e Comuni sull’allontanamento dei minori dalla famiglia d’origine e sugli affidi, sull’aumento unilaterale delle tariffe delle RSA nella quota sociale di competenza comunale e sul Gioco d’Azzardo Patologico. Ora l’assessore Marrone continua su questa strada, trascurando il finanziamento dei Consorzi socio assistenziali, che sono l’ossatura delle politiche sociali piemontesi. La scarsa collaborazione con i Comuni tradisce un senso di diffidenza o, peggio, una volontà centralizzatrice, che mette in forte difficoltà gli Enti locali e in ultima istanza penalizza i cittadini piemontesi più fragili”.