Don Robella: sciolta la prognosi. Il cappellano del Toro è fuori pericolo
Si tira finalmente un respiro di sollievo in merito alle condizioni di don Robella, cappellano del Torino FC, parroco a Leinì e Mappano nonché ex parroco di Nichelino, dove per circa 16 anni ha retto la centralissima chiesa della S.S. Trinità, coinvolto in un incidente stradale la notte del 6 novembre. sulla A6, l’autostrada Torino-Savona, mentre rientrava da un incontro con un gruppo di tifosi di Mondovì della compagine granata. La sua prognosi è stata finalmente sciolta il che vuol dire che non è più in pericolo di vita. Ma ovviamente resta ricoverato al Cto e a detta dei medici si ristabilirà completamente solo fra 180 giorni. Nel frattempo resta al vaglio la dinamica dell’incidente. La grossa Audi, condotta da un imprenditore di Saluzzo attualmente indagato per lesioni stradali dal pm Lorena Ghibaudo, forse era impegnata in una manovra di sorpasso quando si è scontrata con la Dacia guidata dal parroco, che viaggiava insieme all’amico Ulrico Leiss De Leimburg, che miracolosamente è uscito indenne dall’auto che dopo l’urto era ridotta ad un informe ammasso di lamiere contorte. In base ai rilievi effettuati l’Audi Q8 avrebbe urtato il lato posteriore sinistro della Duster, arrivando praticamente ad «agganciarlo». Per tale motivo, si ipotizza, a seguito dell’impatto entrambi gli automezzi hanno iniziato a carambolare terminando le loro corse ormai senza controllo in due punti diversi: la Dacia è letteralmente piombata in una piazzola di sosta, l’Audi invece è finita contro le protezioni a lato della carreggiata, circa cento metri più avanti rispetto alla vettura del parroco. Quest’ultimo rispetto al suo passeggero non è stato fortunato, vuoi perché si trovava al posto guida, oppure perché la violenza dello scontro è stata maggiore dal suo lato, come appunto ipotizza lo studio della dinamica, che individua il punto di scontro proprio nello spigolo posteriore sinistro. Al momento però resta una sola certezza: per don Robella lo scontro è stato a dir poco deleterio. Senza contare che la Dacia si è anche ribaltata più volte prima di fermarsi nello spazio di un’area di sosta di emergenza, ma solo quando ormai era simile ad un rottame. In quel groviglio don Riccardo rimase incastrato perdendo anche conoscenza.










