Nichelino: D’Aveni prende le distanze da Casa Riformista, che scatena un terremoto politico
NICHELINO – Grandi manovre in atto nella politica cittadina. Se le prime avvisaglie che «qualcosa» si stava muovendo all’interno del perimetro del cosiddetto campo largo del centrosinistra si erano avute qualche tempo fa con l’ingresso in Demos dell’assessora Paola Rasetto, originariamente in quota Chreo, e in Giunta di Coraggiosa grazie alla nomina di Erika Faienza, è con la costituzione in Consiglio comunale del gruppo Lista Civica D’Aveni – Casa Riformista che scoppia la bomba. O meglio, sarebbe dovuta scoppiare ma la bomba s’è incepppata. Al momento di comunicare la nascita del neo gruppo, Filippo D’Aveni ha preso le distanze da Casa Riformista e seccamente ha puntualizzato: “Senza il mio consenso la lista civica D’Aveni non aderisce a nulla. Sarò il capogruppo e parteciperò a tutte le commissioni. La consigliera Nuzzo potrà comportarsi come meglio crede”.
Fallisce prima di nascere l’adesione della lista civica D’Aveni al progetto lanciato dal leader di Italia Viva Matteo Renzi per parlare a moderati e progressisti e quindi completare l’attuale perimetro dell’opposizione in vista delle politiche 2027. Chi pensava di innescare un terremoto per scompaginare le carte a chi faticosamente sta tessendo la tela del campo largo anti destra in vista delle amministrative 2027 ne esce sconfitto. O meglio parzialmente vittorioso. A quanto parte resta la sola consigliera Nuzzo a portare avanti l’operazione Casa Riformista a Nichelino. Secondo i rumors dietro l’operazione si nasconderebbe Claudio Benedetto, l’architetto della vittoria di Angelino Riggio e gran tessitore di strategie politiche, mentre la nascita del gruppo consigliare sarebbe stata benedetta dai referenti regionali di Italia Viva senza confrontarsi con chi a Nichelino sta da tempo lavorando alla costruzione del progetto renziano, Mauro Turri e Carlo Colombino. “La costituzione in Consiglio comunale del gruppo denominato Lista Civica D’Aveni – Casa Riformista segna una frattura politica evidente. Le persone che lo compongono sono distanti, per storia e per scelte pregresse, dal percorso riformista che Italia Viva ha sempre rivendicato. Questa operazione non rafforza il progetto riformista, ma lo indebolisce, perché rompe il rapporto con il territorio e trasmette un messaggio chiaro e preoccupante: il lavoro politico locale non è un valore, ma un ostacolo da superare. Non partecipazione, ma allineamento; non confronto, ma presa d’atto”, punta il dito Mauro Turri.
Ancora più netto il giudizio di Carlo Colombino, presidente di Chreo e tesserato Italia Viva, che in una lunga lettera indirizzata a Silvia Fregolent, coordinatrice regionale Italia Viva, e Mariangela Ferrero, coordinatrice provinciale, dice: “In questi mesi il gruppo Chreo, proprio perché si posiziona nel centro dello spazio politico del campo progressista e riformista, aveva avviato delle interlocuzioni con i delegati locali di alcuni partiti nazionali come Italia Viva e Demos, con l’idea di iniziare un percorso di protagonismo cittadino e portare all’interno del campo del centrosinistra una prospettiva unitaria del campo moderato. In questo quadro Casa Riformista dovrebbe rappresentare una sintesi simile a quanto accade a livello nazionale. Pertanto non comprendiamo i motivi per cui si sia avviato un percorso locale senza interloquire con chi il territorio lo vive, sia dal punto di vista sociale che politico/istituzionale, e con chi ha cercato queste interlocuzioni nazionali rispettando i livelli locali, partendo dalla vostra rappresentanza provinciale. Riteniamo profondamente sbagliata questa vostra scelta; sbagliata nel metodo e nel contenuto perché non crediamo che sia il modo corretto per entrare all’interno di un territorio che ha sue relazioni politiche e le sue dinamiche storiche, che dovrebbero essere conosciute prima di effettuare interventi a gamba tesa”.
In questo bailamme spunta Carmine Velardo con la neonata lista Lista Civica Velardo per Nichelino che potrebbe fare da calamita per tutti coloro che non si riconoscono nell’operazione D’Aveni-Nuzzo. Spiega Velardo: “Il nostro progetto di Centro Riformista nasce da una base solida e plurale: alla sua costruzione stanno contribuendo anche ex iscritti e simpatizzanti di Italia Viva, insieme ai comitati civici Più Uno e Progetto Civico Italia, recentemente costituiti a Nichelino, con cui stiamo costruendo una visione comune per la città. L’obiettivo è quello di valorizzare il nostro Comune partendo dalla qualità della vita. In un tempo in cui la politica sembra spesso una gara a chi urla più forte o promette di più, scegliamo una strada diversa: quella del coraggio della normalità, come valore rivoluzionario”.
Sarà una lunga campagna elettorale.











