NICHELINO . L’investitura delle maschere cittadine per il carnevale
Sabato scorso al centro Grosa si è svolta la cerimonia di investitura delle due maschere folkloristiche nichelinesi, “Monsu’ Panatè” e “Madame Farina”. La cerimonia si è svolta alla presenza del sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo e degli assessori Giorgia Ruggiero, ai Grandi Eventi, e Sara Sibona all’Agricoltura e Turismo. Elia Tarantino ha presentato la serata. “Finalmente anche la Città di Nichelino ha delle Maschere folkloristiche ufficiali – spiega Ruggiero – Sono molto soddisfatta di questo risultato che ci darà la possibilità di prendere parte a iniziative carnevalesche del territorio con una rappresentanza ufficiale. Voglio ringraziare Marilena Sema del Gruppo storico cittadino “Conte Occelli” per la preziosa ricerca storico – filologica su cui si è basata la creazione delle maschere”. Le due maschere si ispirano alla storia della Città nichelinese. Le fonti storiche raccontano della nascita del “feudo di Nichilino” assegnato dietro versamento di “lire dieci milla” dal Conte Niccolò Manfredo Occelli a Vittorio Amedeo II. All’epoca esistevano: la borgata Palazzo (importante per numero di abitanti e attività) e la Borgata Nichelino che pur essendo meno abitata era considerata la più importante in quanto si raccoglieva intorno al castello che la famiglia Occelli aveva acquistato nel 1619 e soprattutto perchè comprendeva un forno pubblico, un locale adibito a Tribunale e la cappella della Beata Vergine delle Grazie per la celebrazione delle funzioni religiose. L’appartenenza al feudatario e la presenza di “servizi” di pubblica utilità spiega l’estensione del toponimo Nichelino all’intero territorio costituitosi in comunità nel 1694. La maschera “Monsu’ Panatè”, il panettiere, e quella di “Madame Farina” nascono a ricordo della gente di Nichelino che si dedicava alla coltivazione del grano nei terreni agricoli di Stupinigi e che, nei periodi di trebbiatura si ritrovava nei poderi a festeggiare il raccolto, e poi nel borgo cuoceva il pane.
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