NICHELINO – La protesta del sindacato contro l’azienda che chiede il green pass al ritorno dalle ferie
Dura polemica della Fiom Cgil di Torino che in una nota ufficiale ha voluto prendere le distanze dalla decisione di una ditta di Nichelino, la TRILIX (ramo automotive), che ha comunicato agli 80 dipendenti la necessità di esibire il green pass al rientro dalle ferie, oppure un tampone negativo. “Al rientro da un periodo di ferie superiore alla settimana – spiega la Fiom in una nota -, ciascuno dovrà recarsi all’ufficio personale per esibire il green pass oppure un tampone negativo eseguito, a proprie spese, nelle ultime 48 ore. Si tratta di una grave violazione della legge e delle norme a tutela della privacy (con costi ingiustificati dei tamponi in capo ai lavoratori) che segnaleremo all’Autorità Garante della privacy. E’ infatti vietato alle imprese accedere alle informazioni sanitarie dei dipendenti mentre, in assenza di una legge sull’obbligo vaccinale per i lavoratori dell’industria, è illegittimo condizionare l’ammissione al lavoro sulla base del possesso del green pass. A fronte di queste iniziative illegittime ribadiamo che per le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici nessun decreto e nessuna legge prevede oggi alcun obbligo vaccinale né l’obbligo di esibire alcuna certificazione per recarsi al lavoro o per accedere al servizio mensa che – come noto – non rientra tra i pubblici esercizi di ristorazione. Il vaccino è sicuramente un utile strumento per la tutela della salute dei singoli lavoratori e in generale della salute collettiva – anche solo per l’effetto di riduzione dei sintomi più gravi della malattia che consente al sistema sanitario pubblico di dedicarsi anche alla cura di altre patologie – ma un eventuale obbligo generale può essere disposto solo dalla legge e non certamente da iniziative unilaterali delle imprese”.
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